AI Act: cosa cambia per le PMI italiane (e cosa fare subito)

Il 13 marzo 2024 il Parlamento europeo ha approvato il regolamento AI Act, introducendo il primo quadro normativo europeo per l’intelligenza artificiale. 

Il testo è ufficialmente entrato in vigore l’1 agosto 2024, ma molte disposizioni avranno un’applicazione graduale nei prossimi mesi/anni. 

L’obiettivo? Stabilire regole chiare per sistemi AI in base al livello di rischio, promuovere l’innovazione responsabile e tutelare diritti fondamentali. 

Per le PMI che già usano – o intendono usare – sistemi AI, questo significa che alcune applicazioni saranno soggette a obblighi più stringenti, altre saranno vietate del tutto, e per molte servirà una strategia di adeguamento.

Cosa cambia concretamente: le novità più rilevanti per le PMI

Ecco le modifiche principali che le PMI italiane devono conoscere:

1. Classificazione basata sul rischio

L’AI Act suddivide i sistemi di intelligenza artificiale in quattro (o più) livelli di rischio:

  • Pratiche vietate
  • Sistemi ad alto rischio
  • Sistemi a rischio limitato
  • Sistemi a rischio minimo / nessun rischio

Ogni categoria comporta obblighi diversi.

Le PMI che operano in settori “sensibili” (es. salute, finanza, dispositivi medici) dovranno probabilmente classificare le proprie soluzioni come “alto rischio” e applicare controlli aggiuntivi. 

2. Obblighi di trasparenza, governance e documentazione

Per i sistemi ad alto rischio serviranno:

  • Documentazione tecnica e funzionale dettagliata
  • Valutazioni dei rischi e mitigazioni
  • Processo di monitoraggio continuo
  • Garanzia di supervisione umana
  • Trasparenza verso l’utente (es. informare che si sta interagendo con un AI) 

Queste misure aiutano a dimostrare la conformità in sede di controlli regolatori.

3. Divieti e restrizioni

Alcune pratiche AI sono espressamente vietate in UE. Ad esempio:

  • Tecniche subliminali o manipolative che influenzano il comportamento senza consapevolezza
  • Classificazione biometrica che riveli razza, opinioni politiche, credi religiosi
  • Sistemi che sfruttano vulnerabilità dovute ad età, disabilità o condizioni economiche

Se la vostra soluzione AI ricade in queste pratiche, non potrà essere commercializzata nell’UE.

4. Tempistiche di applicazione

Molti obblighi entreranno in vigore gradualmente:

  • I divieti (pratiche proibite) avranno effetto anche entro 6 mesi dall’entrata in vigore.
  • Le regole per sistemi “general-purpose AI” e alcune funzioni di governance avranno scadenze a 12 mesi.
  • Alcuni obblighi per sistemi ad alto rischio operativi o regolamentati potrebbero avere finestre fino a 36 mesi. 

Le PMI avranno quindi un periodo utile per organizzare conformità e processi interni.

5. Responsabilità estesa e sanzioni

Il regolamento attribuisce responsabilità chiare non solo ai fornitori AI, ma anche agli utilizzatori, importatori e distributori. 

Le sanzioni possono essere molto elevate: fino al 7% del fatturato annuo per casi gravi, o cifre milioni per pratiche vietate. 

Cosa fare subito: guida per le PMI italiane

Ecco un piano pratico in 5 passi per mettere la tua PMI nella posizione migliore con l’arrivo dell’AI Act:

1. Mappa le applicazioni AI esistenti

Analizza tutti i sistemi, modelli o funzionalità AI usati dall’azienda (interni o esterni). Identifica dati personali trattati, categorie di utenti, rischi potenziali.

2. Classifica per rischio

Colloca ciascuna applicazione nel livello corretto di rischio (alto, limitato, minimo). Questo ti aiuterà a stabilire quali obblighi applicare.

3. Esegui audit e gap analysis

Verifica la conformità attuale rispetto ai requisiti dell’AI Act (documentazione, governance, trasparenza, sorveglianza umana). Individua gap che vanno colmati.

4. Prepara documentazione e processi

  • Redigi la documentazione tecnica e funzionale
  • Definisci procedure di monitoraggio continuo
  • Applica misure di mitigazione per rischi residui
  • Prepara policy di uso e formazione interna

5. Formazione e cultura aziendale

Diffondi sensibilità sull’uso etico dell’AI. Coinvolgi team tecnico, legale e business su rischi, limiti e responsabilità.

Uno sguardo al contesto europeo

L’AI Act non è isolato: si inserisce in un contesto più ampio di regolamentazione del digitale in Europa. Con la sua classificazione basata sul rischio, mira a bilanciare protezione dei diritti e spazio all’innovazione.

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Conclusione

L’AI Act cambia il panorama per le PMI italiane: introduce obblighi nuovi, responsabilità estese e tempistiche serrate. Ma non è una minaccia — è un’opportunità per innovare con sicurezza.

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