AI Act: le sanzioni spiegate con esempi reali

Negli ultimi mesi, l’AI Act è diventato uno degli argomenti più discussi nel mondo tech e business.
È la prima legge europea che regola in modo completo l’uso dell’Intelligenza Artificiale — e le sue sanzioni sono tra le più severe mai introdotte per il settore digitale.

Ma cosa prevedono davvero? E, soprattutto, quali lezioni possiamo trarre dai casi reali già accaduti?

Questo articolo ti spiega in modo semplice e concreto cosa rischiano le aziende che usano sistemi di AI senza rispettare le regole, e come evitare errori costosi.

Cosa prevede l’AI Act: una panoramica rapida

L’AI Act classifica i sistemi di Intelligenza Artificiale in base al livello di rischio:

  • Rischio inaccettabile: vietato (es. sorveglianza biometrica di massa).
  • Alto rischio: consentito solo con regole molto rigide.
  • Rischio limitato: richiede trasparenza verso gli utenti.
  • Rischio minimo: uso libero, ma sempre con attenzione etica.

Le sanzioni si applicano principalmente a chi utilizza o sviluppa sistemi ad alto rischio senza rispettare gli obblighi previsti, come la gestione dei dati, la sicurezza o la trasparenza.

Quanto si rischia davvero: le sanzioni in numeri

Le multe previste dall’AI Act sono proporzionate alla gravità della violazione, ma anche al fatturato dell’azienda — proprio come nel GDPR.

Ecco una sintesi delle sanzioni principali

Tipo di violazione Importo massimo della multa Percentuale del fatturato annuo
Uso di sistemi AI vietati 35 milioni € 7%
Violazione degli obblighi sui sistemi ad alto rischio 15 milioni € 3%
Fornitura di informazioni false alle autorità 7,5 milioni € 1%

Per le PMI e startup, l’AI Act prevede soglie ridotte, ma comunque significative.
Questo significa che anche piccole aziende devono gestire l’AI con la stessa attenzione delle grandi.

Esempi reali (e lezioni utili per le aziende)

Per capire meglio come funzioneranno le sanzioni, possiamo guardare ai casi reali già emersi sotto il GDPR e in contesti di AI non regolamentata. Questi esempi aiutano a capire cosa potrebbe accadere con l’AI Act.

  1. Il caso del riconoscimento facciale non conforme

Un’azienda di sicurezza ha utilizzato sistemi di riconoscimento facciale per monitorare aree pubbliche senza un’adeguata base legale.
Risultato? Multa di oltre 20 milioni di euro per violazione del GDPR e uso improprio di dati biometrici.

 Lezione per l’AI Act:
I sistemi biometrici sono considerati ad alto rischio. Con l’AI Act, un uso simile potrebbe portare a sanzioni ancora più elevate, fino al 7% del fatturato.

2. L’algoritmo che discriminava i candidati

Un grande gruppo internazionale ha dovuto sospendere il suo sistema di selezione automatica del personale, che penalizzava inconsapevolmente alcune categorie di candidati.

Anche se l’azienda ha corretto l’errore, ha subito danni reputazionali enormi.

Lezione:
Con l’AI Act, i sistemi di recruiting automatizzato rientrano tra gli AI ad alto rischio.
Le aziende dovranno effettuare una valutazione dell’impatto (DPIA), garantire la trasparenza degli algoritmi e monitorare costantemente i bias.

3. La startup healthtech senza documentazione

Una startup medtech europea ha sviluppato un software per analizzare immagini diagnostiche. Tuttavia, non aveva documentato i dati usati per addestrare il modello né previsto controlli di sicurezza.

Durante un audit, le autorità hanno bloccato il servizio fino alla regolarizzazione.

📊 Lezione:
Con l’AI Act, l’assenza di documentazione tecnica e tracciabilità dei dati comporterà multe fino al 3% del fatturato e la sospensione del prodotto.

💬 4. L’uso improprio di chatbot generativi

Alcune aziende hanno iniziato a usare strumenti generativi (come chatbot o assistenti AI) senza informare adeguatamente gli utenti o controllare i dati inviati.

In più di un caso, le conversazioni includevano dati personali e confidenziali.

Lezione:
L’AI Act obbliga le aziende a garantire trasparenza sull’uso di sistemi AI generativi e a impedire che i dati personali vengano trattati senza consenso.

Come evitare sanzioni: 5 mosse concrete per le PMI

Le aziende possono prevenire multe e problemi con un approccio strutturato e proattivo.
Ecco come 👇

1️⃣ Mappa tutti i sistemi AI utilizzati in azienda – Capisci dove e come viene usata l’Intelligenza Artificiale.
2️⃣ Valuta i rischi – Identifica se i tuoi sistemi rientrano nelle categorie “alto rischio” o “limitato rischio”.
3️⃣ Implementa una policy AI interna – Definisci regole chiare su uso, controllo e responsabilità.
4️⃣ Forma i tuoi team – Tutti devono sapere cosa è permesso e cosa no.
5️⃣ Collabora con esperti legali e tecnici – Un audit congiunto può individuare lacune prima che diventino sanzioni.

Suggerimento: Le aziende che si muovono ora possono trasformare la compliance in un vantaggio competitivo, dimostrando affidabilità e responsabilità verso clienti e partner.

Come possiamo aiutarti

In Sicuro.it e in collaborazione con Chino.io aiutiamo PMI, startup e aziende tech a rispettare AI Act e GDPR, offrendo:

  • Audit completi sui sistemi di AI,
  • Supporto per la documentazione e la classificazione del rischio,
  • Formazione per i team interni,
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