NIS2: cosa cambia per le PMI e come adeguarsi

Il mondo digitale evolve rapidamente — e con esso anche le minacce informatiche. Dagli attacchi ransomware alle violazioni dei dati, le aziende devono affrontare sfide di cybersicurezza sempre più complesse.

Per rispondere a questi rischi crescenti, l’Unione Europea ha introdotto la Direttiva NIS2, un nuovo insieme di regole pensate per rafforzare la resilienza digitale degli Stati membri.

Come gli altri Paesi UE, anche l’Italia sta attuando questa direttiva. Per le imprese italiane, capire cosa comporta la NIS2 e come conformarsi non è solo un obbligo legale, ma una scelta strategica per un futuro digitale più sicuro e competitivo.

In questo articolo scoprirai cos’è la NIS2, come l’Italia la sta implementando e quali azioni pratiche devono intraprendere le aziende per adeguarsi.

Cos’è la Direttiva NIS2

Partiamo dalle basi. NIS significa Network and Information Security.
La prima Direttiva NIS è stata adottata dall’UE nel 2016 come primo quadro normativo europeo dedicato alla sicurezza informatica a livello nazionale.

Da allora, il panorama digitale è cambiato profondamente.
La NIS2, approvata ufficialmente a gennaio 2023, aggiorna e amplia la direttiva originaria. Tra le novità principali:

  • Copre un numero maggiore di settori;
  • Introduce requisiti più stringenti;
  • Promuove un approccio armonizzato alla cybersicurezza in tutta l’Unione Europea.

Prossime scadenze NIS2: cosa devono sapere le aziende

Il calendario per l’attuazione della Direttiva NIS2 in Italia prevede due tappe fondamentali che le organizzazioni devono tenere a mente:

📅 Gennaio 2026 — Obbligo di notifica degli incidenti informatici

A partire da gennaio 2026, tutti i soggetti NIS dovranno rispettare l’obbligo di segnalazione per gli incidenti di sicurezza con impatto significativo.
La procedura stabilita dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) prevede quattro fasi:

  • Preallarme entro 24 ore dall’identificazione dell’incidente;

  • Notifica completa entro 72 ore, con la prima valutazione di gravità e impatto;

  • Relazione intermedia su richiesta dell’autorità competente;

  • Relazione finale entro un mese, con l’analisi conclusiva dell’evento e delle misure adottate.

📅 1° ottobre 2026 — Entrata in vigore degli obblighi ACN

Dal 1° ottobre 2026 entreranno ufficialmente in vigore gli obblighi previsti dalla Determinazione ACN n. 164179.
Da questa data, i soggetti NIS saranno tenuti ad aggiornare ogni anno, tramite il portale ACN:

  • I dati del punto di contatto designato;

  • Lo spazio IP e i domini utilizzati;

  • Le informazioni anagrafiche, i dati relativi ai servizi offerti e le sedi operative nell’UE.

📌 Consiglio pratico: avviare fin da ora le attività di adeguamento consente di evitare ritardi, garantire la piena conformità normativa e rafforzare la resilienza digitale dell’organizzazione.

L’attuazione della NIS2 in Italia

L’Italia sta affrontando con serietà l’implementazione della Direttiva NIS2.
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) è l’ente responsabile del coordinamento.

A inizio 2024, il Governo italiano ha approvato un decreto legislativo che definisce come la direttiva verrà applicata a livello nazionale.

I punti chiave del decreto NIS2 italiano:

  • Ambito più ampio: il decreto include nuovi settori, come i servizi digitali e la manifattura.

  • Approccio basato sul rischio: le aziende devono effettuare valutazioni dei rischi e adeguare le proprie misure di sicurezza.

  • Maggiore responsabilità: il management è direttamente responsabile della conformità alla NIS2.

  • Sanzioni più severe: multe fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato annuo globale.

L’obiettivo è chiaro: rafforzare la sicurezza informatica nazionale, proteggere le infrastrutture critiche e garantire che le aziende siano più pronte ad affrontare le minacce digitali.

Chi è soggetto alla Direttiva NIS2 in Italia

Capire se la tua azienda rientra nell’ambito di applicazione della NIS2 è fondamentale.
In Italia, la direttiva si applica sia a enti pubblici che a privati che soddisfano determinati requisiti di dimensione e settore.

Entità essenziali e importanti

  • Essenziali: grandi operatori in settori critici come energia, banche, sanità e infrastrutture digitali.
  • Importanti: imprese di medie dimensioni in settori come manifattura di prodotti critici, servizi postali e fornitori digitali.

In generale, se la tua azienda ha oltre 50 dipendenti e un fatturato annuo superiore a 10 milioni di euro e opera in uno dei settori coperti, è probabile che rientri nella NIS2.

Anche le PMI possono essere coinvolte se ricoprono un ruolo rilevante nella catena di fornitura.
Il decreto italiano consente inoltre all’ACN di designare specifiche entità in base al livello di rischio, anche se non rispettano le soglie dimensionali.

Obblighi principali per le aziende italiane

Adeguarsi alla NIS2 significa adottare un approccio proattivo alla gestione della sicurezza informatica.
Ecco i principali obblighi previsti dal decreto italiano.

1. Gestione del rischio informatico

Le organizzazioni devono implementare misure tecniche e organizzative proporzionate ai rischi. Tra queste:

  • Controllo degli accessi e crittografia;
  • Continuità operativa e piani di disaster recovery;
  • Gestione degli incidenti;
  • Sicurezza della supply chain.

Non basta un antivirus: serve una strategia di sicurezza completa e integrata.

2. Notifica degli incidenti informatici

Le aziende devono segnalare gli incidenti rilevanti all’ACN entro tempi precisi:

  • Segnalazione iniziale entro 24 ore;
  • Report dettagliato entro 72 ore;
  • Relazione finale entro un mese.

Ritardi o omissioni possono comportare sanzioni e danni reputazionali.

3. Governance e responsabilità

Una delle novità più rilevanti della NIS2 è l’attribuzione di responsabilità legale al top management.
In Italia questo significa che:

  • La cybersicurezza deve essere parte della governance aziendale;
  • I dirigenti possono essere personalmente responsabili in caso di non conformità;
  • La formazione periodica è obbligatoria per tutto il personale.

La sicurezza informatica non è più solo una questione IT: è un tema da Consiglio di Amministrazione.

4. Sicurezza della supply chain

Le imprese devono valutare e gestire il livello di sicurezza dei propri fornitori e partner commerciali.
Questo è cruciale soprattutto per i settori industriali e manifatturieri italiani, caratterizzati da filiere complesse.

È consigliabile:

  • Mappare la propria supply chain;
  • Valutare la sicurezza dei partner;
  • Inserire clausole contrattuali specifiche sulla protezione dei dati e la gestione dei rischi.

Come prepararsi alla Direttiva NIS2: guida pratica passo-passo

Se la tua azienda rientra nell’ambito della NIS2, è importante agire subito.
Ecco una checklist operativa per adeguarsi:

  1. Verifica il tuo status
    Scopri se la tua organizzazione è classificata come entità essenziale o importante.

  2. Esegui una valutazione dei rischi
    Identifica asset critici, vulnerabilità e priorità.

  3. Crea un piano di cybersicurezza
    Definisci policy, procedure e piani di risposta agli incidenti.

  4. Coinvolgi la direzione
    Assicurati che il top management sia informato e parte attiva nel processo.

  5. Controlla la supply chain
    Monitora fornitori e partner, aggiornando i contratti con requisiti di sicurezza.

  6. Forma i dipendenti
    La consapevolezza del personale è la prima difesa contro gli attacchi informatici.

  7. Documenta tutto
    Conserva prove delle misure adottate, delle formazioni e delle segnalazioni di incidenti.

Come possiamo aiutarti

In Sicuro.it e in collaborazione con Chino.io aiutiamo PMI, startup e aziende tech a rispettare AI Act e GDPR, offrendo:

  • Audit completi sui sistemi di AI,
  • Supporto per la documentazione e la classificazione del rischio,
  • Formazione per i team interni,
  • E sviluppo di policy su misura per gestire l’AI in modo sicuro e legale.

👉 Scopri il nostro servizio dedicato alla consulenza legale per l’AI qui

Leave A Comment